Dragon’s Dogma

AD 2012. Stiamo ancora tutti sbavando (?) su Skyrim ed i suoi DLC, stiamo ancora tutti discutendo su quanto fosse valido Kingdoms of Amalur e sulla tragedia della fine dei 38Studios, ma nel frattempo ci siamo dimenticati di un concorrente silenzioso, forse più silenzioso di Amalur: Dragon’s Dogma.

Prima di tutto due-tre informazioni fondamentali, giusto per capirci.
1. Dragon’s Dogma è un RPG in ogni singolo bit, molto più degli altri
2. Dragon’s Dogma (DD và…) non è per casual gamers, neanche per gamers standard. È per gente che gioca con la G maiuscola.
3. DD è il primo RPG senza J di una casa nipponica quindi qualcosa glielo si può perdonare.
Ma andiamo con ordine.
Prima di tutto l’accensione fa sorridere (parto largo…) quando ci si trova dello pseudo-epic Metal come musica introduttiva, fa molto giapu.
La storia è fantasiosa più o meno come tutte quelle dei GDR…un eroe, un mostro, un mondo da salvare (Skyrim dite? Esatto, uguale…Amalur dite? Esatto, ma senza la storia del fato che aveva un suo fascino). Giapponesissima anche la storia del cuore rubato dal drago al protagonista che dovrà recuperarlo, manga rulez.
Il primo commento: è un RPG. La customizzazione del personaggio (e della pedina, poi vedremo) si mangia Skyrim anche se di poco, l’evoluzione di livello in livello se lo mangia di brutto invece. DD non ha mezze classi arraffazzonate alla “spadaccinoconloscudocheognitantotiraunincantesimoehapureunarco” (sempre Skyrim). Qui si hanno 3 classi base (le solite: guerriero, mago, arciere) che possono essere evolute in classi avanzate o in classi miste (arcer-mago, battlemage) che però sono comunque classi pure, uniche. L’evoluzione delle caratteristiche base è automatica (e oscura!) e le abilità vengono acquistate con dei punti e sono utilizzabili a gruppi di 3. In pratica il personaggio è sviluppato in modo semiautomatico (difettuccio ma ormai le aggiunte di punti a forza e destrezza si vedono poco) ma incredibilmente molto personale.
A questo discorso aggancio le pedine. Il party non è più composto da personaggi automatici (final fantasy) o da gruppi scelti sulla base di incontri nel gioco (dragon age, mass effect) ma da pedine, ovvero personaggi sostanzialmente non umani che possono (e devono) essere cambiati man mano che si avanza di livello (tutti tranne la pedina principale che è fissa). Ci sono state numerose critiche su questa caratteristica di gioco ma sono state piuttosto idiote. La pedina principale è essenzialmente in secondo personaggio da sviluppare, un sollucchero e (fantastico!!) può essere utilizzata nell’avventura da altri giocatori durante la condivisione online. Le altre pedine sono, appunto, le pedine principali di altri giocatori, ognuna con il proprio sviluppo ed ognuna con il suo bagaglio d’esperienza in missioni (possono aiutare con consigli), avversari (possono combattere meglio e dare indicazioni sulle debolezze di nemici già incontrati) e luoghi (possono dire dove non è il caso di andare e vanno SEMPRE ascoltate). Ok, non ha la profondità dei giochi Bioware, ma è nettamente più complesso del super acclamato Skyrim (i compagni fanno pena…). Le pedine sono una meraviglia da gestire, punto.

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Ysara, la mia pedina principale (Stregone)

Secondo punto, non è per casual gamers. DD è DIFFICILE!! Non è impossibile, frustrante a volte, sicuramente disorientante per i giocatori di lungo corso di RPG. I lupi non sono macchine da XP facili e, sebbene compaiano quasi subito, sono un bel problema. DD non ti prende per mano, DD va affrontato con calma, magari dandosela a gambe quando una quest è evidentemente troppo difficile per il livello del giocatore.
Il combattimento è molto action/tattico per cui una buona preparazione pre-quest, spesso affidata al caso visto che non sempre si ha idea di cosa si andrà ad affrontare. è assolutamente indispensabile.
Terzo punto: J-nonJRPG, in pratica i difetti.
Il finale lascia molto perplessi, più che altro perchè si sbloccano numerose quest, aree ed oggetti nel post-game, dopo la morte del dragone. Non tutti i videogiocatori vogliono l’arena à la Diablo dopo il gioco, non tutti i giocatori si legano alla componente gameplay di un videogioco e lo abbandonano (o lo rigiocano, ma da capo) dopo la morte del cattivone. Detto questo, i jap non sono mai stati buoni a fare dei bei finali (qualcuno ricorda dei bei finali nei manga/anime? Io 1 o 2 massimo).
Altro punto dolente è la sostanziale assenza di fast travel. Leggendo in giro ho trovato molte persone difendere questa scelta o dire che sì, in fondo una sorta di fast travel c’è e poi comunque DD è un vero RPG e si perde in realismo. Normalmente sono un purista, ma il fast travel è qualcosa di fondamentale negli open world, non si può spendere la maggior parte del gioco a scarpinare (neanche Skyrim aveva eliminato il fast travel se Dio vuole), soprattutto per rifare strade già fatte milioni di volte in cui si incontrano gli avversari che respawnano sempre gli stessi sempre negli stessi punti. Non è un problema di combattere troppo e perdere tempo, è un problema legato al rapido scorrere del tempo in DD ed alla facilità di trovarsi nel clou della quest (i.e. davanti ad un cattivo grosso) nel buio della notte (e non si vede una fava, perdendo così anche la bellezza estetica del combattimento) e magari quasi senza energia per tutto il dispendio del viaggio. Ok, è realistico, ma un po’ di elasticità non guasta. Inoltre l’assenza del fast travel un po’ riduce la voglia di riguardare zone già viste e senza quest attive e ci si finisce per perdere alcuni incarichi minori ma che a volte cambiano la storia. Un esempio? Non tornando a Cassardis per un po’ (il negozio fa schifo) mi sono perso la scorta a Quina e dunque ho scoperto l’abbazia quasi a fine gioco trovandoci dentro appunto Quina senza apparenti ragioni.
La varietà degli avversari poi è abbastanza ridotta (bei ricordi Amalur…) anche se i megaboss danno grande soddisfazione (e grandi problemi, vedi la Chimera).

Sì, questo è IN GAME (non scherzo)

La componente grafica è ottima e sono molto godibili anche le diverse armature potendo personalizzare molto i personaggi e le pedine.
Finale? DD è un gran gioco, difficile certo ma un gran gioco. Secondo la mia opinione ha punti in più rispetto ai suoi avversari, riuscendo ad unire i punti di forza di ognuno: combattimento di Amalur, grafica e customizzazione di Skyrim (relativamente…), party di Dragon Age. Manca una storia forte e continua (che c’è sostanzialmente solo in Dragon Age Origins e il 2 e più o meno in Amalur. Skyrim è disperdente) e tante piccole cose che non rovinano però la qualità generale del prodotto.
Giocatelo, amatelo e odiatelo insieme ma non lasciatevelo scappare.

5 thoughts on “Dragon’s Dogma

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